Utopia - Prima Stagione (2013, Channel 4)

Where is Gomblotto?

Cinque appassionati di una graphic novel, dopo essersi conosciuti su di un forum, accettano di incontrarsi nella vita reale per verificare che Bejan, uno di loro, sia davvero in possesso, come sostiene, del manuscritto del secondo volume di The Utopia Experiments, il cui autore è deceduto in un ospedale psichiatrico. All'appuntamento si presentano Becky (Alexandra Roach), studentessa di medicina che ha perso il padre per una malattia tanto rara quanto letale, Ian (Nathan Steward-Jarrett), noiosissimo tecnico informatico che a ventotto anni vive ancora con la madre (God Save The Queen!) e Wilson Wilson (Adeel Akhtar), geek iper-paranoico, vero genio informatico dalle manie di persecuzione e una famiglia con l'abitudine di dare nomi anomali. Grant (Oliver Woollford), ventiquattrenne col macchinone e la fidanzata top-model non si presenta all'appuntamento, un po' perché in realtà ha undici anni, un po' perché vorrebbe approfittarne per ripulire casa al quinto membro del gruppo, Bejan (come a Ligabue). Neanche Bejan, però, si presenta: è troppo preso dal farsi ammazzare da due strampalati killer la cui ossessione sembra essere la domanda "Where is Jessica Hyde?".

In un contesto apparentemente scisso da tutto questo troviamo Michael Dugdale (Paul Higgins), dipendente fifone del Ministero della Salute, che viene costretto da una misteriosa associazione ad acquistare, contro il parere del Ministro, una cofanata di vaccini contro l'influenza russa per non far sapere a sua moglie, Jen (che non riesce a rimanere incinta) che lui nel frattempo ha fecondato una prostituta russa, Anya. E poi c'è Arby (Neil Maskell), sicario spietato e cicciobomba, alle dipendenze di questa misteriosa associazione pseudo-farmaceutica finalizzata al genocidio e all'eugenetica. Forse. E infine c'è lei - esiste davvero - Jessica Hyde (Fiona O'Shaughnessy), psicopatica perennemente in fuga, tanto cazzuta e determinata quanto crudele e brutale. Una galleria di personaggi variopinta e ambigua, in cui ognuno ha una precisa collocazione sociale e ognuno si rivelerà ciò che non sembra...

Ed è così, quasi in punta di piedi, che l'emittente inglese Channel 4 tira fuori sei episodi che disegnano una delle serie meglio riuscite della stagione. Ad elevarla non è solo la bravura degli attori, tutti, ma proprio tutti, perfettamente nella parte (però più più l'affannato Arby/Neil Maskell, eh), né solo la regia, fatta di movimenti lenti e inquadrature da fumetto, né solo la fotografia, coloratissima e futuristica, né solo la disarmante colonna sonora. Ad elevare Utopia è soprattutto la sceneggiatura di Dennis Kelly, basata sul rincorrersi dei colpi di scena, ma sempre coerente con se stessa, sempre più ambiziosa e mai di cattivo gusto.

Utopia è davvero una serie dei nostri tempi, non solo per le scelte stilistiche, finalmente fresche, nuove e originali, ma anche per gli argomenti posti alla base della narrazione: la tecnologia come mezzo di distruzione della propria privacy (pensate alle foto in costume da bagno su facebook, sù), la paura della malattia e la scarsissima fiducia nelle case farmaceutiche (ricordate la diffidenza vero il vaccino per la H1N1?), l'eugenetica e la sovrapopolazione mondiale (tipo la Cina?) e il gomblotto, gomblotto in ogni dove (aprite Word, selezionate tale font e scrivete 11/09 e blablabla). Sono proprio questi elementi a rendere le vicende di una serie così surreale e strampalata perfettamente possibili. E' proprio questo l'aspetto più inquietante di Utopia. Dopo i cucchiani, certo.

E mentre Channel 4 ha prontamente e giustamente finanziato una seconda stagione (anch'essa composta da sei episodi) da queste parti ci si chiede, tra Utopia, il redivivo e altrettanto british Luther e il francese Les Revenants, quanto quest'anno la cara vecchia Europa farà tremare i nostri - faticosi - classificoni.

U.K. - messa in onda: dal 15/01/2013 al 19/02/2013 su Channel 4.
ITALIA - programmazione: buono a sapersi.

N.B.: Sì, lo so che non si dice gomblotto, ma suona bene.

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