Under The Dome - Prima Stagione (2013, CBS)

E' Er Cuppolone Che Te Lo Chiede

Basata sul romanzo Under The Dome (The Dome per noi itagliani) dell'adorato ed adorabile Stephen King, la serie racconta poco meno di tre settimane di vita a Chester's Mill, cittadina del Maine (ovviamente), sulla quale, così, zazzà, crolla un cuppolone trasparente. Il cuppolone isola inesorabilmente dal resto del mondo chi si trova al suo interno, ma soprattutto trancia ciò che trova lì per lì, tipo quella povera mucca (chepperò nel libro era una marmotta) che, costituendo una delle poche scene interessanti, ci viene riproposta nel previously ad ogni episodio.


Responsabile dell’adattamento televisivo è Brian K. Vaughan, prodottore della quarta e della quinta stagione di Lost, mentre a gestire il portafogli c'è anche la Amblin Television (Terra Nova, The River) di Steven Spielberg. Nel 2012, la CBS (emitente produttrice di C.S.I., Criminal Minds ed N.C.I.S.) si era talmente entusiasmata dall'interessamento della Showtime (Dexter, Homeland) alla serie, da decidere di saltare la fase del finanziamento del pilot ed ordinare la realizzazione dell'intera prima stagione, composta da tredici episodi.

Ma veniamo al dunque. Dopo un pilot dal ritmo martellante, con l'ansia di voler far vedere, di presentare i vari personaggi, di fare le metaforone sociali e di sottindere i vari intrallazzi, Under The Dome si affloscia clamorosamente su situazioni stagnanti e colpi di scena dimenticabili pochi istanti dopo. La struttura verticale di ogni episodio è sempre più o meno questa: succede qualcosa di brutto, qualcuno fa qualcosa di ancora più brutto, entra in ballo il propane, qualcuno chiama lo sceriffo, lo sceriffo fa finta di sapere le cose, lo sceriffo fraintende tutto, due si baciano e poi vien fuori il cliffhangerone finale. La struttura orizzontale della stagione arranca, si ferma, riparte per pochi secondi e si ferma di nuovo. Per rendere più chiaro questo concetto basta pensare alle vicende di Junior Rennie (Alexander Koch): sequestra Angie e la tiene rinchiusa nel bunker nel primo episodio. Nel secondo episodio Angie è ancora rinchiusa ed urla. Nel terzo episodio Angie finge di assecondare Junior, ma non funziona e quindi è ancora rinchiusa ed urla più forte. Nel quarto... Tutto fermo.

Le modifiche apportate alla storia originaria da Vaughan non convincono: viene inserita una coppia lesbo di passaggio con figlia sgangherata al seguito per giustificare la presenza di Norrie (Mackenzie Lintz), che nel libro era già un'abitante di Chester's Mill. Lo stesso discorso vale per Dale "Barbie" Barbara, che nella serie si trova nella cittadina solo poche ore prima della discesa del cuppolone. La radio locale, che nel romanzo trasmette musica cristiana, viene gestita da un quasi-rapper afroamericano e da Dodee Weaver (Jolene Purdy). Il personaggio di Angie McAlister (Britt Robertson), che nel libro crepa subito subito, sopravvive e continua ad urlare per tutta la stagione. Ma l'unica innovazione che per bruttezza può superare la trasformazione di una marmotta in mucca è l'inserimento del personaggio di Maxine Seagrave, una trafficante criminale e arraffasoldi, interpretata dalla sempreodiosa Natalie Zea (The Following).

Ad affiancare i già citati personaggi, ci sono Julia Shumway (la bella Rachelle Lefevre, Twilight), una giornalista il cui marito è apparentemente fuori cupola, "Big Jim" Rennie (Dean Norris), venditore di auto, politicante e tiranno locale e Linda Esquivel (Natalie Martinez, che in Death Race faceva la stragnacchera e qui fa la culona), vice-sceriffo di rara stupidità. E' di Barbie (Mike Vogel, Cloverfield), eroe antieroe barbuto e palestrato, la battuta migliore, in un dialogo Barbie - Big Jim (che a dirlo in giro, la gente ti prende per pazza) del season finale:

Barbie: But I think we both know what you really are.
Big Jim: What's that, a... criminal?
Barnie: Worse. A politician.

Da Lost la cupolata mutua Jeff Fahey, pilota Frank Lapidus lì e sceriffo qui e Beth Broderick, addirittura madre di Kate lì e ristoratrice invertebrata qui; ma diventa palese e fastidioso il grottesco scimmiottamento lostico quando, per bocca di alcuni personaggi, si sente parlare della richieste della cupola, proprio come un oramai sbroccato John Locke attribuiva volontà alla sua isola. We have to go back.

Quel finale "molto forte ed inaspettato" annunciato dai produttori in realtà non c'è: non nel senso che il finale non sia forte e inaspettato, ma nel senso che è proprio il finale a non esserci... In conclusione, nonostante l'intrigante idea di partenza, Under The Dome si rivela un insieme di avvenimenti illogici e spesso ridicoli, la cui colpa non può certo essere attribuita alla cupola in sé. Verrebbe da pensare che il simpatico zio King accetti questo tipo di produzioni e, anzi, insista per collaborarvi al solo scopo di distruggere i suoi stessi personaggi e le sue stesse dinamiche, affinché non vi sia (quasi) mai confronto tra ciò che può essere letto e ciò che può essere visto o sentito. Furbacchione.

N.B.: Poiché parliamo di una serie mediocre, la televisione italiana si è affrettata a trasmetterla in chiaro con poche settimane di differita, mentre quella statunitense la ha già confermata per una seconda stagione. Mbah.  

No, dai. Scherzo.

Under The Dome - Season 1 (U.S.A. 2013)
Ideato da: Brian K. Vaughan
Tratto da: The Dome (Under The Dome) di Stephen King
Sceneggiatura: Stephen King e Brian K. Vaughan
Regia: Jack Bender e Kaki Skogland
Cast: Mike Vogel, Rachelle Lefevre, Natalie Martinez, Britt Robertson, Dean Norris
Genere: mystery, drama, gente stupida sotto la cupola
Programmazione in U.S.A.: dal 24/06/2013 al 16/09/2013 su CBS
Programmazione in Italia: dal 14/07/2013 al 13/10/2013 su Rai 2 e Rai HD
Se (proprio) ti piace guarda anche:
Survivors (2008/10), Persons Unknown (2010), Falling Skies (2011/-).

Etichette: ,