SALDI! Begin Again, Locke, Nightcrawler (2014)


Iniziano i saldi anche su queste pagine, che questa volta vi propongono (o vi propinano?) giusto quattro righe, ricche di fibre e con solo lo 0,01% di grassi, su tre importanti pellicole dello scorso anno, accomunate non a caso da un buon livello e da interpretazioni maschili che pellamiseria: Begin Again, Locke e Nightcrawler.

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Begin Again - Tutto Può Cambiare (2014, John Carney)

Begin Again è una commediola pucci pucci e gigionissima che punta dritto dritto al cuore degli stronzetti indie come me, riuscendo a colpire il bersaglio in pieno centro: Keira Knightley è Gretta, una giovane cantautrice inglese che, vestita perennemente come se dovesse andare al Reading Festival, si trasferisce a New York assieme al compagno Dave (Adam Levine dei Maroon 5), con la speranza di poter fare della loro passione comune, la musica, una professione. Ma mentre Dave si vende (anima e corpo) per un grosso contratto da solista con una major, Gretta si ritrova triste e sola a girovagare per la Grande Mela ed a esibirsi, senza convinzione e consensi, per i locali dell'East Village. È così che Miss Reading incontra Dan (un immenso Mark Ruffalo, che da solo vale la visione), un produttore discografico la cui vita, privata e lavorativa, sta andando a rotoli. Dan resta affascinato dalla musica di Gretta, che però sembra essere allergica al compromesso. Una commediola pucci pucci e gigionissima - si diceva - che può fare affidamento su un Ruffalo di una credibilità unica, delle musichette che ti restano in testa e sulla semplice leggerezza di questo tipo di prodotto.

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Locke (2014, Steven Knight)

Scritto e diretto da Steven Knight, sceneggiatore di Eastern Promises (2007) e produttore e sceneggiatore della mini-serie inglese Peaky Blinders, Locke non è un film su un tizio che vuole tornare su un'isola, ma un film su di uno che guida una BMW e parla al telefono. Per ottantacinque minuti lo spettatore non vede altro che un'autostrada, il display di un telefono, l'abitacolo di un'automobile e il viso - di un'espressività da togliere il fiato - di Tom Hardy, sempre più bravo, sempre più bello, sempre più raffreddato (per davvero). Hardy è Ivan Locke, capo cantiere meticoloso, che dopo una giornata di lavoro si mette in macchina per raggiungere una destinazione che scopriremo poi essere l'ospedale nel quale la sua amante Bethan (la voce di Olivia Colman, Broadchurch) - one night stand, il suo unico errore in quindici anni - sta per dare alla luce suo figlio. Durante il tragitto Locke sarà intento in una serie di spinose telefonate: dovrà confessare il tutto alla moglie Katrina (la voce di Ruth Wilson, Luther, The Affair), fingere che vada tutto bene con i figli, che contavano nel suo rientro a casa per la partita ed interloquire sia con il capo che con l'assistente (la voce di Andrew Scott, il Moriarty di Sherlock) per risolvere imprevisti e problemi riguardo un'imponente e storica gettata di cemento prevista per l'indomani. Lo spettatore si ritrova immediatamente immerso nel vivo di questo tranche de vie di Ivan Locke e nel viaggio che, fuori dall'abitacolo, sarà quello di un uomo che riconosce i suoi errori e reagisce in maniera matura e responsabile. Locke è un esperimento stilistico minimalista, basato su dei buoni dialoghi e sull'enorme carisma di Hardy, riuscito alla perfezione.

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Nightcrawler - Lo Sciacallo (2014, Dan Gilroy)

La crisi ed i mass media sono spietati, nel mondo reale ed in questo thriller atipico e crudele che vede protagonista Lou Bloom, un giovane alla disperata ricerca di lavoro che, una sera, per caso, assistendo ad un incidente, decide di comprare una videocamera e correre su e giù di notte per la città a riprendere emergenze e violenze di vario ordine e grado, per poi vendere i filmati, a caro prezzo, ad un'emittente televisiva implacabile ed inferocita. Per Lou arrivano soldi, megalomania e notorietà fino a che, una notte, non sarà lui ad arrivare sulla scena del crimine, ancor prima della polizia. Scritto e diretto da Dan Gilroy, marito di Rene Russo (nel cast) e qui esordiente alla regia, Lo Sciacallo è un film brutale ed impietoso, che punta il dito contro l'audience bisognoso di sangue e violenza, i media approfittatori ed amorali e la sfrenata ambizione del sociopatico Lou, interpretato da Jake Gyllenhaal, che dimostra ancora una volta di avere stoffa (e filmati) da vendere, nonostante i suoi occhi stiano crescendo a dismisura.

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